Argomenti trattati
Le preoccupazioni emergono durante il Consiglio regionale
Nel corso dell’ultimo Consiglio regionale del Veneto, i consiglieri Renzo Masolo e Andrea Zanoni, rappresentanti di Europa Verde, hanno messo in luce le loro preoccupazioni riguardo lo stato delle infrastrutture destinate alle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Le loro affermazioni si concentrano principalmente sulle contraddizioni riguardanti la pista da bob. Mentre il presidente Zaia si mostra ottimista, sostenendo che i lavori procedono più velocemente del previsto, le dichiarazioni della Fondazione Milano Cortina 2026 sembrano essere più caute, alimentando interrogativi sui veri progressi.
Crescono i costi e i dubbi sulle tempistiche
Con l’aumento dei costi complessivi dei lavori, la situazione diventa sempre più complessa e i tempi di realizzazione delle opere destano non poche perplessità. Masolo ha evidenziato come questa interrogazione rifletta le ansie dei cittadini riguardo all’organizzazione delle prossime Olimpiadi. Anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha condiviso simili timori, affermando di essere consapevole della responsabilità e che il percorso si presenta più difficile rispetto ad eventi precedenti come un mondiale o un Expo. Andrea Vernier, amministratore delegato della Fondazione, ha cercato di rassicurare, affermando che i lavori vengono costantemente monitorati e che le opere più critiche saranno pronte proprio in prossimità dell’evento.
Contrasti tra ottimismo e realtà
Il presidente Zaia, dall’altro lato, ha mostrato una visione positiva, affermando che il cantiere per la pista da bob da 118 milioni di euro procede addirittura in anticipo rispetto al cronoprogramma. Tuttavia, la proposta di utilizzare la pista di Lake Placid se i lavori non dovessero essere completati in tempo ha suscitato ulteriori interrogativi. Masolo ha chiesto un chiarimento sulla reale situazione dei lavori, sottolineando l’importanza di avere informazioni accurate per tranquillizzare la popolazione.
Chiarimenti dalla Regione
Elisa De Berti, vice presidente della Regione, ha spiegato che la realizzazione dello sliding center è di competenza del commissario straordinario. Ha inoltre informato che il centro è stato testato con successo da un gruppo di atleti e che la conclusione della copertura e degli impianti adiacenti è prevista per novembre 2025, con successiva omologazione. Nonostante queste rassicurazioni, Masolo ha ribadito che il percorso verso le Olimpiadi è ancora lungo e che sarà fondamentale continuare a monitorare i lavori.
Temi di preoccupazione per il futuro
In conclusione, i consiglieri hanno toccato altri punti critici, come il presunto sabotaggio della pista da bob, che Masolo ha definito una strumentalizzazione. Ha inoltre sottolineato che le scuse da parte di chi aveva accusato gli ambientalisti di sabotaggio sarebbero un segno di signorilità. Altri temi rilevanti includono i ritardi nei lavori di ristrutturazione del trampolino di Zuel, che non sarà pronto in tempo, e i possibili problemi legati al villaggio olimpico e alla funivia di Socrepes. Con il trampolino di Zuel atteso solo nel marzo 2026 e il villaggio che richiederà enormi trasporti di materiali, la preoccupazione continua a crescere tra i cittadini e i responsabili delle opere.