Olimpiadi invernali 2026: Milano e Cortina si preparano a brillare

Preparativi, costi e sfide delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Scopri tutto!

Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 promettono di essere un evento spettacolare, unendo tradizione e innovazione in uno dei contesti più affascinanti delle Alpi. Dal 6 al 22 febbraio 2026, Milano e Cortina D’Ampezzo ospiteranno atleti da tutto il mondo, portando con sé non solo la competizione, ma anche un fervente dibattito su costi e benefici per il territorio. E poi, cosa resterà dopo la chiusura dei giochi? È una domanda che molti si pongono mentre i preparativi sono in pieno svolgimento.

La scelta di Milano e Cortina come sede

La candidatura italiana ha avuto successo il 24 giugno 2019, quando il Comitato Olimpico Internazionale ha ufficialmente scelto Milano-Cortina, battendo la concorrente Svezia. Questa sarà la terza edizione olimpica invernale in Italia, dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006, e la quarta in assoluto se consideriamo anche le Olimpiadi estive di Roma nel 1960. L’organizzazione è stata affidata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che ha fondato la Fondazione Milano Cortina 2026, guidata dal presidente del CONI, Giovanni Malagò. Una sfida non da poco, considerando le aspettative altissime e le pressioni legate a un evento di tale portata.

I luoghi delle competizioni e le infrastrutture

Lo stadio San Siro di Milano ospiterà la cerimonia di apertura, mentre l’arena di Verona accoglierà quella di chiusura. Ma non è tutto: le gare si svolgeranno in una serie di località che includono Bormio, Livigno, Predazzo, Bolzano e Tesero. Il villaggio olimpico sarà distribuito su cinque città: Milano, Cortina, Predazzo, Bormio e Livigno. Qui, le strutture permanenti e temporanee si integrano, con un mix di edifici storici e nuove costruzioni.

Molte opere infrastrutturali sono in fase di realizzazione: sette nuovi impianti di innevamento, strade migliorate e persino un bacino artificiale. La pubblica amministrazione ha messo a disposizione un budget notevole, stimato inizialmente in 1,5 miliardi di euro, che è schizzato a 5,7 miliardi a febbraio 2025. A questo punto, non si può fare a meno di chiedersi: a chi andranno questi fondi?

Costi e finanziamenti: chi paga?

I costi elevati stanno destando preoccupazioni. Circa il 75% della spesa totale verrà coperto dal Comitato Olimpico Internazionale, con contributi significativi da parte del Governo italiano e delle Regioni Lombardia e Veneto. Tuttavia, il resto dei fondi arriverà attraverso sponsor privati e dalla vendita dei biglietti. Da un lato, l’evento potrebbe generare un impatto positivo sul PIL italiano, stimato intorno ai 3 miliardi di euro, e la creazione di circa 13 mila posti di lavoro. Dall’altro, ci si chiede: tutto ciò varrà davvero la pena?

Le polemiche e le indagini

Il cammino verso le Olimpiadi non è privo di controversie. Nel maggio 2024, la Guardia di Finanza ha avviato un’inchiesta su presunti episodi di corruzione legati alla Fondazione Milano Cortina 2026, ridimensionando successivamente le accuse a traffico di influenza. In aggiunta, la riqualificazione della storica pista da bob Eugenio Monti ha sollevato non poche polemiche, con costi lievitati a causa dell’inflazione e un bando d’appalto andato deserto. Gli appassionati di sport invernali hanno seguito con attenzione questi sviluppi, domandandosi se le promesse di modernizzazione si tradurranno in realtà.

Un futuro da costruire

Cosa resterà al termine delle Olimpiadi? Alcune opere, come il villaggio olimpico di Milano, saranno trasformate in studentati, mentre altre strutture verranno utilizzate per eventi sportivi e ricreativi. È un’opportunità unica per valorizzare il territorio e migliorare la viabilità, ma il rischio di abbandono è reale. Come molti sanno, spesso gli investimenti fatti per eventi di questa portata finiscono per essere trascurati. Speriamo che non sia questo il caso per Milano e Cortina.

Personalmente, credo che le Olimpiadi possano essere un volano di sviluppo, ma solo se sapremo gestire il dopo. La sfida più grande non è solo nell’organizzazione dell’evento, ma nel garantire che le infrastrutture costruite rimangano un patrimonio per le generazioni future. Ecco, forse è proprio questo l’aspetto più affascinante ed inquietante di questo grande appuntamento: l’eredità che ci lascerà.

Scritto da AiAdhubMedia

Ritrovamenti archeologici all’Arena di Verona: una risorsa per Milano Cortina 2026

Sport invernali: Milano-Cortina tra passione e sfide