Patto per il Nord: le sfide degli ex leghisti Crosio e Grimoldi

Gli ex leghisti Crosio e Grimoldi propongono un nuovo approccio per il Nord, puntando su infrastrutture e servizi essenziali.

Il Patto per il Nord, un’iniziativa politica lanciata da Jonny Crosio e Paolo Grimoldi, ex membri della Lega, si propone di riaccendere l’attenzione sulle questioni settentrionali, oggi dimenticate dalla politica nazionale. Durante una conferenza stampa tenutasi a Sondrio, i due leader hanno illustrato obiettivi strategici per il futuro della provincia, ponendo l’accento sulla necessità di sviluppare infrastrutture e servizi che possano realmente contribuire al benessere delle comunità locali.

La genesi del Patto per il Nord

Jonny Crosio ha spiegato come sia nata l’idea del Patto per il Nord, sottolineando che esiste un vuoto politico riguardo le esigenze del Nord Italia. “Oggi, chi ci conosce sa bene chi siamo e cosa vogliamo: siamo qui perché nessuno parla più di Nord”, ha dichiarato, riferendosi implicitamente alla Lega di Matteo Salvini. Secondo Crosio, la Lega ha abbandonato i valori storici e le radici di un partito che una volta rappresentava gli interessi della gente del Nord. “Il nostro obiettivo è tornare a parlare delle vere necessità del territorio, come i presidi sanitari e le infrastrutture”, ha aggiunto, evidenziando la confusione e la frustrazione degli amministratori locali di fronte a decisioni arbitrarie prese a livello regionale.

Critiche alla gestione regionale

I rappresentanti del Patto per il Nord hanno espresso preoccupazione per la gestione delle risorse da parte della Regione Lombardia. “Non possiamo più accettare che qualcuno dalla Regione arrivi con la sacca dei soldi e decida arbitrariamente dove distribuirli. Vogliamo una progettualità seria e condivisa”, ha affermato Crosio. La questione delle Olimpiadi Invernali è stata un altro punto discusso: “Si dice che saranno ‘le Olimpiadi di tutti’, ma mi chiedo chi realmente ne beneficerà. In che modo Morbegno trarrà vantaggio da tutto questo?”, ha aggiunto, sollevando dubbi sulla reale utilità degli investimenti programmati.

Infrastrutture e priorità locali

Un tema centrale nel discorso di Crosio è stato il futuro delle infrastrutture nella regione. Ha sottolineato che le tempistiche per i progetti infrastrutturali sono insostenibili: “Anas ha dichiarato che per la galleria di Colico serviranno quindici anni. In questo settore, quindici anni equivalgono a un’era geologica”, ha affermato. Inoltre, ha criticato la tendenza a concentrarsi su opere faraoniche piuttosto che su interventi necessari e urgenti. “Le strade stanno crollando e noi abbiamo bisogno di collegarci a Milano, che è un punto nevralgico per i trasporti e le opportunità”, ha ribadito.

Un movimento in crescita

Il Patto per il Nord, fondato solo cinque mesi fa, ha già attratto un numero significativo di adesioni, con circa 2.000 iscritti in Lombardia. Crosio ha messo in evidenza che il movimento è radicato in due concetti fondamentali: federalismo e autonomia. “La questione settentrionale è strettamente legata al residuo fiscale, con ogni lombardo che vanta un credito di 5.600 euro verso Roma. Non chiediamo secessioni, ma vogliamo una politica pragmatica che riconosca l’importanza del Nord per il benessere del paese”, ha dichiarato.

Servizi essenziali e salute al centro

Paolo Grimoldi, un altro dei fondatori del movimento, ha insistito sull’importanza di stabilire priorità politiche chiare, partendo dai servizi essenziali per i cittadini. “Non possiamo più permettere che si investano miliardi in opere simboliche mentre le liste d’attesa nella sanità lombarda continuano a crescere. La salute deve tornare al centro delle politiche pubbliche”, ha affermato. Grimoldi ha utilizzato l’esempio delle Olimpiadi per evidenziare la necessità di infrastrutture utili e durature per il territorio.

Una nuova prospettiva per il Nord

Durante l’incontro, l’ex sindaco di Lecco, Lorenzo Bodega, ha espresso il suo entusiasmo per il percorso intrapreso dal Patto per il Nord, sottolineando l’importanza di affrontare i nodi locali irrisolti e di garantire una gestione competente delle risorse. “Ci sono zone delle nostre città dove la gente ha paura. Questo è un problema serio che non possiamo ignorare”, ha dichiarato, aggiungendo che l’obiettivo è restituire centralità ai problemi reali delle persone, senza farsi distrarre da giochi di potere.

Il messaggio del Patto per il Nord è chiaro: l’attenzione deve tornare a concentrarsi sulle necessità del territorio e su una politica che rappresenti davvero gli interessi della gente. In un clima politico confuso e spesso polarizzato, questa iniziativa si propone di rispondere a una domanda di cambiamento e di valorizzazione delle peculiarità e delle sfide del Nord Italia.

Scritto da AiAdhubMedia

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