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Nella frenesia di un mondo in costante cambiamento, i porti di Venezia e Chioggia si sono distinti nel primo trimestre del 2025, registrando risultati sorprendenti. Con un incremento del 4,3% a Venezia e un incredibile 29,3% a Chioggia, questi porti si confermano come snodi strategici per il traffico commerciale. Ma cosa c’è dietro a questi numeri? Un mix di fattori, tra cui la crescita del settore agroalimentare, del siderurgico e delle rinfuse, ha dato una spinta notevole ai volumi movimentati.
Numeri che parlano chiaro
Tra aprile 2024 e marzo 2025, le previsioni parlano di oltre 24,3 milioni di tonnellate movimentate nel porto di Venezia, con un incremento del 6,9% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiungono 863 mila tonnellate da Chioggia, portando il totale a oltre 25 milioni di tonnellate. Un risultato che non si vedeva da tempo! E non finisce qui: i container hanno registrato un aumento dell’11,1%, mentre il traffico ro-ro ha visto un lieve calo dello 0,5%. Quest’ultimo dato, sebbene non sorprendente, è stato compensato dalla crescita nelle rinfuse solide, che ha toccato un +21,2% a Venezia, con una crescita paragonabile per i cereali, che hanno visto un boom del 220%!
Il settore edile e le Olimpiadi invernali
Il cemento è un altro protagonista di questa storia di successo. Nel primo trimestre, la movimentazione di cemento è cresciuta di 63 mila tonnellate (+16,1%), un segnale chiaro del crescente fabbisogno del settore edile, in particolare in vista delle prossime Olimpiadi invernali a Milano-Cortina. Ricordo quando, qualche anno fa, si parlava di come questi eventi potessero portare a una rinascita delle infrastrutture. E adesso, sembra che stiamo davvero raccogliendo i frutti di quell’impegno!
Un contesto di resilienza
L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha sottolineato come l’agroalimentare e il siderurgico abbiano mostrato performance straordinarie. +41,9% per l’agroalimentare e +15,5% per il siderurgico in un solo trimestre! Questo non è solo un aumento di numeri, ma un chiaro segnale di come le filiere stiano affrontando le sfide poste dalla geopolitica e dall’aumento dei costi. È incredibile pensare a come queste catene di approvvigionamento siano state messe sotto pressione, eppure i porti di Venezia e Chioggia continuano a dimostrarsi resilienti.
Il futuro è promettente
Nei primi tre mesi dell’anno, è fisiologico osservare un calo nei passeggeri delle crociere, essendo questo un periodo di bassa stagione. Tuttavia, i dati annuali per il porto di Venezia si attestano su un +4,7%, un segnale positivo. Chioggia, pur avendo visto una flessione, sta comunque conquistando una fetta di mercato che fino a poco tempo fa era inesistente. E questo è solo l’inizio.
Il presidente Fulvio Lino Di Blasio ha commentato con entusiasmo: “Il 2024 è stato l’anno delle sfide in cui porti di Venezia e Chioggia hanno dimostrato di avere numeri, energie e caratteristiche per competere anche in un contesto di incertezza geopolitica…” Queste parole risuonano forti, e ci fanno capire che il futuro è radioso per i porti veneti, che si confermano come punti cruciali per l’economia italiana.
In un periodo in cui tanti parlano di crisi, Venezia e Chioggia dimostrano che, con la giusta strategia, il progresso è possibile. E non è solo una questione di numeri, ma di opportunità. Come molti sanno, il settore dei trasporti e della logistica è fondamentale per il nostro Paese, e i porti veneti potrebbero diventare i veri protagonisti in questo contesto. Quindi, prepariamoci a seguire da vicino l’evoluzione di questi scali, perché il meglio deve ancora venire!