Preparativi per le Olimpiadi Invernali 2026: Trentino si prepara a brillare

Il Trentino si prepara ad accogliere le Olimpiadi Invernali del 2026, con impianti e strutture all'avanguardia in fase di completamento.

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, il Trentino è impegnato a garantire che tutte le strutture siano pronte per l’evento. Tito Giovannini, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina 2026, ha confermato che i lavori procedono a ritmo sostenuto e che l’obiettivo di avere tutto funzionante è a portata di mano.

Le attenzioni sono concentrate principalmente su tre impianti chiave: lo stadio del salto, il centro fondo e il villaggio olimpico, tutti situati lungo l’asse che collega Tesero a Predazzo. Giovannini ha sottolineato che, in alcuni casi, le opere sono già state formalmente consegnate ai vari enti coinvolti, segnalando la conclusione della fase di costruzione.

Situazione attuale dei cantieri

In particolare, il villaggio olimpico, che rappresenta un investimento di oltre 43 milioni di euro, ha subito un allungamento dei tempi di lavorazione. Secondo il Piano delle opere olimpiche della Simico, il termine per la conclusione di questi lavori era fissato per il 20 ottobre, ma attualmente si stanno completando gli ultimi ritocchi. Sono ancora da sistemare alcuni dettagli, come i fiori sui balconi.

Preparativi per le gare

Per quanto riguarda lo stadio di Predazzo, le notizie sono incoraggianti. Pietro De Godenz, presidente del Comitato Nordic Ski, ha confermato che i trampolini sono già stati innevati e che gran parte delle piste del centro fondo di Lago di Tesero sono pronte. Con l’arrivo di temperature favorevoli, si prevede di completare l’innevamento delle piste entro il 7 gennaio. De Godenz ha rassicurato che non ci saranno problemi nell’utilizzo degli impianti durante le Olimpiadi, nonostante alcune preoccupazioni iniziali da parte del settore turistico.

Impatto sul turismo

Le preoccupazioni riguardo alla possibile diminuzione delle prenotazioni turistiche sono state sollevate da alcuni operatori del settore ricettivo. Tuttavia, De Godenz ha chiarito che, sebbene ci sarà una riduzione della disponibilità di posti letto a causa della presenza di atleti e staff, non ci saranno chiusure di strade o impianti, eccetto per la cabinovia di Predazzo. È probabile che i turisti che normalmente prenoterebbero per febbraio si siano già organizzati per gennaio o marzo, riducendo così l’impatto economico diretto.

Prospettive future

Nonostante si fosse inizialmente stimato un calo dei ricavi di circa 8 milioni di euro, De Godenz è fiducioso che il danno reale sarà inferiore alla metà di tale cifra. Le Olimpiadi, infatti, non solo porteranno un ritorno economico immediato, ma anche benefici a lungo termine. La riqualificazione delle strutture alberghiere e degli impianti sportivi potrà attrarre eventi internazionali nei prossimi trent’anni, senza necessità di ulteriori ingenti investimenti.

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