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Con l’accensione della fiamma olimpica prossima, la Corte dei Conti ha evidenziato l’urgenza di accelerare i lavori per le infrastrutture delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. La magistratura contabile ha recentemente approvato la relazione sul Fondo opere infrastrutturali, sottolineando l’importanza di rispettare le scadenze per garantire un evento di successo.
Situazione attuale delle opere
La delibera n. 68/2025 ha messo in risalto la necessità di un cambio di passo per completare i lavori nei tempi stabiliti. Secondo il rapporto, nonostante i significativi ritardi riscontrati, la situazione ha mostrato segnali di miglioramento. Tuttavia, permangono ancora diversi interventi da portare a termine e alcuni di essi potrebbero essere conclusi solo dopo l’evento.
Copertura finanziaria e opere in corso
Dei 111 progetti previsti nelle regioni coinvolte, come Lombardia, Veneto, Trentino e Alto Adige, 98 dispongono già di una copertura finanziaria completa. Tre opere, invece, risultano ancora parzialmente finanziate e verranno realizzate in fasi successive. La Corte ha invitato Infrastrutture Milano Cortina 2025-2026 (Simico) a rivedere i cronoprogrammi e a migliorare il coordinamento con le aziende di trasporto, come Rfi e Anas, per garantire una pianificazione efficace.
Impianti sportivi e sostenibilità economica
Un aspetto cruciale è rappresentato dagli impianti sportivi, la cui costruzione sta procedendo, ma non senza ostacoli. La Corte dei Conti ha evidenziato che, in alcuni casi, come per il Sliding Centre di Cortina, la consegna avverrà in forma provvisoria, con la necessità di coperture assicurative adeguate per garantire la sicurezza di atleti e pubblico.
La questione della sostenibilità post-olimpica
La Corte ha anche messo in guardia riguardo alla sostenibilità economica degli impianti dopo le Olimpiadi. È fondamentale evitare che queste strutture diventino cattedrali nel deserto, come accaduto in altre edizioni. Prendendo come esempio la pista da bob di Cortina, si stima che i costi di gestione annuali possano raggiungere 1,1 milioni di euro, mentre le entrate previste saranno solo la metà.
Infrastrutture viarie e monitoraggio
La relazione della Corte ha evidenziato opere stradali significative, tra cui le varianti di Longarone e Cortina sulla SS 51. Il costo complessivo di questi lavori è stimato in 1,67 miliardi di euro. Questi interventi, situati in aree montane, presentano sfide esecutive notevoli. Un ulteriore ritardo potrebbe compromettere la viabilità necessaria per le Olimpiadi.
Di conseguenza, è stato raccomandato un monitoraggio rigoroso sull’avanzamento delle opere e sulla spesa, con aggiornamenti costanti dei cronoprogrammi. La Corte ha sottolineato l’importanza di un coordinamento interistituzionale efficace per affrontare le difficoltà operative.
Governance e gestione delle opere
Un altro punto critico riguarda la governance del sistema olimpico e la necessità di garantire trasparenza nelle operazioni. La Corte ha sollevato dubbi sulla legittimità della Fondazione Milano-Cortina 2026, chiedendo chiarezza sulla sua struttura legale. Inoltre, è stato proposto di vincolare le infrastrutture alla loro destinazione d’uso al momento della cessione, per assicurare che rimangano disponibili per il pubblico e che la loro manutenzione sia garantita nel tempo.
La Corte dei Conti ha esortato a passare dall’attuale fase di programmazione all’attuazione concreta delle opere, sfruttando gli strumenti messi a disposizione per garantire che le Olimpiadi di Milano-Cortina siano un successo duraturo per il paese.