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Il futuro delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è stato recentemente messo in discussione a causa della decisione della giudice per le indagini preliminari di Milano, Patrizia Nobile. Questa ha sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardo al decreto del governo Meloni, che ha dichiarato la Fondazione Milano-Cortina come un ente di diritto privato, contrariamente alla posizione sostenuta dalla Procura di Milano.
Il contesto dell’inchiesta
La questione è emersa in seguito a un’indagine sui presunti casi di corruzione e turbativa d’asta legati agli appalti per i servizi digitali dell’ente organizzatore. Questo decreto, adottato nell’estate del 2025, ha sollevato interrogativi sulla validità delle indagini in corso, poiché molti sostengono che la Fondazione debba essere considerata un organismo di diritto pubblico.
Le reazioni alle indagini
Le inchieste hanno rivelato irregolarità legate a contratti pubblici, coinvolgendo vari soggetti tra cui l’ex amministratore delegato della Fondazione, Vincenzo Novari, e manager di Deloitte. Anche se i pubblici ministeri non hanno trovato prove sufficienti per sostenere l’accusa di corruzione, la giudice Nobile ha ritenuto che la questione della legittimità del decreto dovesse essere esaminata dalla Corte Costituzionale.
La posizione del governo e delle autorità
Fonti vicine al governo hanno accolto con serenità la decisione della giudice, affermando di avere fiducia nel percorso legale intrapreso. Il presidente della Fondazione, Giovanni Malagò, ha espresso il suo dissenso, sostenendo che la Fondazione non ha mai avuto una natura giuridica diversa da quella di ente privato, come già chiarito dall’Avvocatura Generale dello Stato.
Le implicazioni della legge “Salva Olimpiadi”
Il decreto in questione, noto come “Salva Olimpiadi”, ha di fatto escluso la Fondazione dalle norme che regolano gli appalti pubblici, creando una zona franca per i suoi dipendenti. La giudice Nobile ha sottolineato che questa situazione potrebbe violare le normative europee e gli obblighi internazionali, in particolare quelli derivanti dalla convenzione di Merida sull’anticorruzione.
Prospettive future per le Olimpiadi
La decisione della Corte Costituzionale avrà ripercussioni significative sul futuro delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Se il decreto dovesse essere dichiarato incostituzionale, si aprirebbe la strada a ulteriori indagini e a un possibile cambiamento della governance della Fondazione. Gli sviluppi in questo ambito saranno seguiti con attenzione da tutti gli attori coinvolti, dal governo ai cittadini.
La questione della legittimità del decreto del governo rappresenta un tema cruciale per il successo delle Olimpiadi e per la trasparenza nella gestione degli appalti pubblici. La Corte Costituzionale si troverà a dover bilanciare le esigenze di legalità e le aspettative di un evento che si preannuncia come un grande palcoscenico per l’Italia.