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Le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si avvicinano rapidamente, e con esse la necessità di completare una serie di opere infrastrutturali cruciali. Tra queste, spicca la nuova funivia per accedere alla celebre pista Stelvio di Bormio, un impianto che, nonostante non fosse considerato essenziale per l’evento, avrebbe dovuto essere terminato entro la fine del 2025. Tuttavia, i lavori sono stati rallentati e la nuova scadenza è stata posticipata a febbraio 2027.
Samanta Antonioli, assessora al Turismo e allo Sport, ha confermato che tutte le pratiche burocratiche sono state concluse e che i lavori inizieranno a marzo. Questo ritardo è emblematico di un problema più ampio che ha coinvolto numerosi progetti legati ai Giochi, in gran parte dedicati alla costruzione e riqualificazione di impianti sportivi e infrastrutture di trasporto.
Le opere fondamentali per le Olimpiadi
Il cantiere della funivia di Bormio è solo una delle tante opere in fase di realizzazione. Attualmente, Simico, l’ente responsabile della costruzione, gestisce ben 98 cantieri, di cui 36 considerati indispensabili per il corretto svolgimento delle Olimpiadi. Questi progetti includono la ristrutturazione delle piste di sci a Livigno, la realizzazione dello stadio di biathlon ad Anterselva e la nuova pista da bob a Cortina d’Ampezzo, già testata in precedenti eventi.
Stato di avanzamento e difficoltà
Secondo l’ultimo aggiornamento, disponibile fino al 31 ottobre, 16 opere sono già terminate e 51 sono in corso. Altre 28 sono ancora in fase di progettazione, mentre tre sono in fase di gara. Tuttavia, è importante notare che i dati potrebbero non riflettere la situazione attuale, dato che mancano circa 50 giorni all’inizio delle Olimpiadi e molti lavori potrebbero essere stati completati da allora.
Nonostante i ritardi, ci sono segni di progresso: gli impianti di innevamento e di cronometraggio della pista Stelvio sono stati completati, e a Tesero i lavori per il Cross-Country Skiing Stadium sono a buon punto, con l’installazione delle tribune prevista per metà gennaio.
Investimenti e opere di legacy
Tra gli interventi ancora in corso, ben 33 sono classificati come legacy, ovvero opere che rimarranno come patrimonio per il territorio. Questi progetti, che comprendono principalmente strade e ferrovie, sono anche i più onerosi, ricevendo gran parte degli oltre 3,5 miliardi di euro stanziati per i lavori.
La regione del Veneto è quella che riceve il maggiore investimento, con circa 1,42 miliardi, seguita dalla Lombardia con 1,39 miliardi. A fine ottobre, molte opere essenziali risultavano ancora in fase di completamento, ma Simico ha assicurato che tutte saranno pronte per il grande evento.
Modifiche ai cronoprogrammi
Negli ultimi mesi, i cronoprogrammi hanno subito numerose modifiche. Un’analisi condotta da Open Olympics 2026 ha rivelato che 72 opere hanno visto posticipata la data di conclusione, alcuni solo di pochi giorni, altri di mesi o, in alcuni casi, anche oltre un anno. Il ministero dei Trasporti ha comunicato che gli interventi necessari per le Olimpiadi sono in gran parte allineati con i nuovi cronoprogrammi.
Inoltre, ad agosto, si è deciso di accelerare alcuni lavori che, pur non direttamente collegati alle Olimpiadi, sono stati considerati utili per l’evento. Queste opere includono la creazione di parcheggi e infrastrutture temporanee per garantire il successo dell’evento, ma rimarranno incompiute in alcune parti.
Prospettive future
Le Olimpiadi di Milano-Cortina rappresentano un’opportunità unica per l’Italia, ma i numerosi ritardi e le sfide infrastrutturali mettono a dura prova gli organizzatori. Mentre si avvicina la data di inizio dei giochi, è essenziale mantenere alta l’attenzione sul progresso dei lavori e sulla loro conclusione nei tempi previsti. La speranza è che, nonostante le difficoltà, tutte le opere siano pronte a garantire un evento memorabile.