Olimpiadi Milano Cortina 2026: il Tribunale esamina la legittimità della competizione

Il decreto del governo Meloni riguardante la Fondazione Milano-Cortina 2026 è attualmente sotto esame presso la Corte Costituzionale, che sta valutando la sua legittimità.

La questione giuridica riguardante le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026 si arricchisce di nuovi sviluppi. Il Tribunale di Milano ha deciso di sottoporre alla Corte Costituzionale un decreto del governo Meloni, il quale ha etichettato la Fondazione Milano-Cortina 2026 come un ente di diritto privato. Questa valutazione ha sollevato interrogativi sulla possibilità di procedere con indagini relative a presunti reati di turbativa d’asta che coinvolgono il comitato organizzatore delle Olimpiadi.

In un contesto in cui i giochi si avvicinano rapidamente, con meno di cento giorni all’inizio, la decisione della giudice per le indagini preliminari, Patrizia Nobile, di rimandare la questione alla Consulta ha un impatto significativo sulla gestione delle indagini in corso.

Il decreto controverso

Il decreto legge emanato l’11 giugno 2025, parte di un pacchetto per la ricostruzione post-calamità, ha cercato di escludere la Fondazione Milano-Cortina dalla classificazione di ente pubblico. Secondo la normativa, la Fondazione sarebbe dovuta operare come un ente privato, in grado di competere sul mercato secondo criteri imprenditoriali. Tuttavia, questa definizione è stata contestata dalla Procura di Milano, che ha sollevato dubbi sulla validità della legge, sostenendo che non rispettasse i requisiti di necessità e urgenza richiesti.

Indagini in sospeso

Le indagini in corso riguardano due appalti distinti per servizi digitali assegnati alla Fondazione. Il primo, risalente al 2025, ha visto un appalto di 1,9 milioni di euro destinato alla società Vetrya. Il secondo, avvenuto nel giugno 2025, ha invece coinvolto Deloitte Consulting. Tra i soggetti indagati vi sono l’ex amministratore delegato Vincenzo Novari e l’ex dirigente Massimiliano Zuco, insieme ad altri responsabili delle aziende coinvolte.

Le implicazioni giuridiche

Il fulcro della questione giuridica verte sulla definizione della Fondazione. La Procura sostiene che essa soddisfi i requisiti di un ente di diritto pubblico, poiché è governata da organi di nomina pubblica e opera per un interesse generale. Inoltre, le garanzie economiche fornite dagli enti territoriali sollevano interrogativi sulla reale operatività della Fondazione come ente privato.

Un deficit patrimoniale preoccupante

Recentemente, la Corte dei Conti ha segnalato un deficit patrimoniale di 107 milioni di euro per la Fondazione nel 2025, evidenziando come eventuali perdite sarebbero coperte da fondi pubblici. Questo aspetto, secondo la Procura, mette in discussione la capacità della Fondazione di operare come un’impresa in grado di assumere rischi economici. La presenza di tali garanzie pubbliche complica ulteriormente il dibattito sulla natura giuridica dell’ente.

Con il rinvio della questione alla Corte Costituzionale, si attende una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative sulla prosecuzione delle indagini. Questa sentenza potrebbe determinare se le indagini sulla Fondazione Milano-Cortina 2026 possano continuare o se debbano essere archiviate, influenzando in modo decisivo l’organizzazione delle Olimpiadi invernali.

Scritto da AiAdhubMedia

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