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Monte Piselli, una delle mete invernali più amate delle Marche, si trova attualmente a un bivio cruciale. Il 3 dicembre 2025, il presidente del Cotuge, Marco Fioravanti, ha discusso la situazione attuale con i maestri di sci e snowboard locali. Questo incontro ha rappresentato un’importante occasione per condividere aggiornamenti e strategie per il futuro del comprensorio montano.
Durante l’assemblea, Fioravanti ha proposto di invitare un rappresentante dei maestri di sci a partecipare alle future riunioni del Cotuge, al fine di garantire un dialogo costante e produttivo tra le istituzioni e gli operatori del settore. Tale iniziativa è stata accolta favorevolmente, poiché mira a rafforzare la comunicazione e a includere le voci di coloro che operano quotidianamente sulle piste di Monte Piselli.
Situazione attuale e proposte future
Un tema centrale del dibattito è stato il futuro degli impianti di risalita. È stato suggerito di redigere un documento ufficiale che stabilisca che, se entro la fine di marzo 2026 non verranno avviate le procedure da parte dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, si convocherà un’altra assemblea del Cotuge per esplorare soluzioni alternative. Questa proposta è stata approvata con l’intento di evitare un isolamento e un potenziale abbandono di Monte Piselli, oltre a prevenire l’immobilismo politico.
Progetti di sviluppo e finanziamenti
Il presidente Fioravanti ha evidenziato la necessità di un nuovo impianto di risalita, capace di attrarre turisti e garantire un futuro sostenibile per la montagna. Attualmente, sono disponibili circa 12 milioni di euro, di cui 7 provenienti dalla struttura commissariale e 5 dal Contratto istituzionale di sviluppo. Tuttavia, la situazione economica complica l’avvio di nuovi progetti.
In un’assemblea precedente, è emerso che, con i fondi disponibili, non è fattibile procedere con la costruzione di una nuova cabinovia da San Giacomo a Monte Piselli. Anche se si era considerata la possibilità di rinnovare l’impianto esistente per la stagione invernale, il gestore ha rifiutato di proseguire, lasciando il comprensorio senza un impianto operativo.
Critiche e opportunità future
Questo scenario ha suscitato non poche critiche da parte dei membri della comunità locale e delle forze politiche di opposizione. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Francesco Ameli, ha definito la situazione «gravissima» e ha chiesto a chi ha gestito il processo di assumersi le proprie responsabilità. Le parole di Ameli rispecchiano il malcontento diffuso tra gli operatori del settore, che vedono nel mancato sviluppo un grave danno per l’economia locale.
In risposta a queste critiche, il Cotuge ha sottolineato l’importanza di esplorare opzioni innovative, come il partenariato pubblico-privato per finanziare la costruzione della cabinovia. Questo approccio potrebbe comportare la gestione di alcuni rifugi, come Tre Caciare e Walter Pizi, per raccogliere ulteriori fondi. Se i privati dimostreranno interesse e disponibilità, si potrà proseguire con il progetto; in caso contrario, si dovrà ridimensionare l’iniziativa.
Prossimi passi
Il futuro di Monte Piselli appare incerto, ma le recenti discussioni rappresentano un passo significativo verso il cambiamento. La volontà di coinvolgere i maestri di sci e snowboard nelle decisioni future è un segnale positivo per garantire che le esigenze di chi vive e lavora in montagna siano ascoltate. Se le proposte verranno attuate e il dialogo proseguirà, ci sono buone possibilità per un futuro prospero per il comprensorio; altrimenti, il rischio di stagnazione sarà sempre più concreto.