Milano-Cortina 2026: la verità sulle Olimpiadi insostenibili

Un'analisi approfondita sulle contraddizioni delle Olimpiadi 2026: tra budget lievitati e sostenibilità dimenticata.

Con meno di sette mesi all’inizio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, ci troviamo di fronte a una situazione che, anziché promettere un evento a costo zero per l’economia e l’ambiente, sta svelando una realtà ben diversa. Cresce l’allerta per le conseguenze ambientali, economiche e democratiche di un evento che, pur vantando sostenibilità, rischia di lasciare un’eredità di debiti e consumo di suolo, oltre a una preoccupante mancanza di trasparenza. I dati dell’inchiesta ‘Giochi insostenibili’ parlano chiaro: il budget previsto inizialmente di 1,36 miliardi di euro è schizzato a quasi 6 miliardi, con 3,4 miliardi destinati a infrastrutture non sempre allineate alle esigenze sportive.

Contesto storico e problematiche emergenti

Nella mia esperienza in Deutsche Bank, ho visto come eventi di grande portata come le Olimpiadi possano trasformarsi in occasioni di lucro per pochi a discapito di molti. Chi lavora nel settore sa che i numeri non mentono: dei 94 interventi infrastrutturali previsti, ben 44 riguardano impianti sportivi, mentre 50 si riferiscono a infrastrutture di trasporto. Tuttavia, il 43% dei cantieri non è ancora stato avviato e il 39% non sarà completato prima della fine dei Giochi. Ma ti sei mai chiesto quali potrebbero essere le conseguenze di un simile ritardo? Inoltre, il 64% dei progetti non ha mai subito una valutazione d’impatto ambientale, un aspetto che dovrebbe sollevare seri interrogativi sul rispetto delle normative vigenti.

La Fondazione Milano-Cortina, al 31 dicembre 2023, ha accumulato un deficit patrimoniale di 108 milioni di euro. Questo è un segnale preoccupante, soprattutto considerando che nel dossier di candidatura la parola ‘sostenibilità’ compariva ben 96 volte. Oggi, esaminando la lista dei 45 sponsor ufficiali, ci troviamo di fronte a nomi noti dell’industria fossile e bellica. Che paradosso! Questi elementi minano le fondamenta delle promesse fatte inizialmente e lasciano molti di noi con più domande che risposte.

Analisi tecnica e implicazioni economiche

Chi lavora nel settore sa che la gestione dei costi in eventi di tale portata è cruciale. I 2 milioni di metri cubi di neve artificiale necessari richiederanno l’impiego di 840 mila metri cubi d’acqua, un’altra risorsa preziosa che non possiamo permetterci di sprecare. Prendiamo ad esempio le infrastrutture sportive, come la nuova pista di bob di Cortina, ricostruita da zero con un costo di 120 milioni: non è solo una questione di sostenibilità ambientale, ma anche di solvibilità economica. In un contesto in cui le risorse pubbliche sono già sotto pressione, è lecito chiedersi se questi investimenti siano stati gestiti in modo efficiente e responsabile.

In aggiunta, la Direzione investigativa antimafia ha segnalato che i cantieri olimpici potrebbero attirare l’interesse delle consorterie criminali, già evidenziato da 56 soggetti vicini a organizzazioni mafiose. Questo è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare, specialmente in un periodo in cui la trasparenza e la compliance devono essere prioritarie per il successo di un evento di tale portata.

Conclusione e prospettive future

In conclusione, le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 si trovano a un bivio critico. Mentre alcuni potrebbero sostenere che si tratta di un’opportunità per promuovere il turismo e lo sport, è essenziale non perdere di vista gli effetti collaterali potenzialmente devastanti di tali eventi. Come ha giustamente sottolineato Don Luigi Ciotti nel suo editoriale, è fondamentale non trasformare le Olimpiadi in una mera corsa al profitto. Dobbiamo gestire correttamente i fondi pubblici e garantire che l’eredità di questo evento sia positiva per il territorio, piuttosto che un peso economico e ambientale.

Rimanere vigili e richiedere trasparenza è un dovere collettivo. Solo così possiamo assicurarci che le Olimpiadi non diventino un’opportunità persa per le comunità locali e per il nostro ambiente. Il futuro delle Alpi e delle amministrazioni locali dipende da scelte consapevoli e responsabili. E tu, cosa ne pensi? È davvero possibile trasformare questa sfida in un’opportunità per tutti?

Scritto da AiAdhubMedia

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