La traversata delle Alpi di Zoé Lemaitre: il coraggio delle donne in montagna

Un'emozionante avventura in solitaria tra le maestose Alpi, alla scoperta di storie affascinanti di donne montanare.

Nel luglio del 2025, Zoé Lemaitre ha avviato una straordinaria avventura attraverso le Alpi, coprendo un percorso di 2.150 chilometri e affrontando un dislivello di 135.000 metri in 120 giorni. La sua missione consisteva nell’incontrare donne professioniste del settore montano, tra cui glaciologhe, guide alpine e pastori, per realizzare un documentario volto a dare visibilità al loro lavoro e alle loro storie.

Un percorso ricco di imprevisti

Partita da Bohinjska Bistrica in Slovenia, Zoé ha vissuto un’esperienza unica, in cui l’incertezza ha rappresentato il cuore dell’avventura. “Chi avrebbe mai pensato che una turbina eolica potesse rivelarsi più utile di un pannello solare?” riflette Zoé, evidenziando come ogni giorno abbia portato con sé sorprese inaspettate. La sua bottiglia filtrante ha persino attirato l’attenzione di una volpe, mentre la sua vita semplice ha messo in risalto il contrasto con il mondo moderno.

Il viaggio attraverso culture diverse

Il primo obiettivo di Zoé è stato il Dreiländereck, il punto d’incontro tra Slovenia, Austria e Italia. Qui ha potuto vivere le diverse culture che si intrecciano, lasciandosi alle spalle il Parco Nazionale del Triglav, famoso per i suoi paesaggi mozzafiato. Tuttavia, il percorso si è rivelato impegnativo: temperature estreme e condizioni meteorologiche avverse hanno messo alla prova la sua determinazione. Tra piogge torrenziali, grandinate e caldo intenso, Zoé ha dovuto adattarsi a una nuova realtà.

Riflessioni e incontri lungo il cammino

Durante il ventunesimo giorno di cammino, Zoé ha iniziato a riflettere sul significato della sua avventura. “Perché mi sottopongo a questa vita scomoda?” si è domandata, mentre si confrontava con i propri fantasmi interiori. La sua ricerca non riguardava solo la scoperta delle montagne, ma anche una ricerca personale per distaccarsi da un modello sociale a cui sentiva di non appartenere. La sua esigenza di libertà e autenticità la spingeva a interrogarsi su diverse questioni, dalle aspettative familiari al suo ruolo nella società.

Interviste con donne della montagna

Un elemento centrale del progetto di Zoé è stato il dialogo con donne che vivono e lavorano in montagna. Attraverso interviste con una custode di un rifugio sloveno, un’alpinista italiana e una pastora svizzera, è stata in grado di esplorare le loro esperienze uniche. Ogni incontro ha arricchito il documentario, evidenziando le sfide e le conquiste di queste professioniste, che vivono la montagna in modi diversi.

Un viaggio verso il Mediterraneo

All’arrivo in Francia, Zoé ha percepito un senso di leggerezza. Con l’arrivo di settembre, il sole brillante e la tolleranza al bivacco hanno reso il viaggio più semplice. Gli incontri con amici e le celebrazioni lungo il cammino hanno permesso di condividere momenti indimenticabili. Tuttavia, le difficoltà non sono mancate, come una notte trascorsa al rifugio Lombarde, dove le condizioni climatiche hanno messo a dura prova il suo corpo e la sua mente.

Il culmine dell’avventura

Il viaggio di Zoé ha raggiunto il suo apice al Pas du Fous, dove ha avvistato per la prima volta il Mar Mediterraneo. “Dovremmo sempre essere in cammino verso il mare”, ha pensato, riflettendo sul significato del viaggio stesso. Dopo 120 giorni di cammino e auto-riflessione, Zoé ha compreso che l’essenza dell’avventura non risiedeva solo nella destinazione, ma nel percorso e nelle esperienze vissute.

Il viaggio di Zoé Lemaitre rappresenta una celebrazione del coraggio e della resilienza delle donne in montagna. Attraverso le sue parole, ha dato voce a storie di vita che spesso rimangono nell’ombra, contribuendo a una maggiore visibilità per le professioniste del settore.

Scritto da Mariano Comotto

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