Il Tar promuove l’accesso civico a Milano per una trasparenza potenziata

La recente sentenza del TAR di Milano sottolinea l'importanza cruciale di garantire la trasparenza nelle spese pubbliche relative alle Olimpiadi.

La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Milano ha sollevato un dibattito cruciale sull’importanza dell’accesso civico nella gestione delle spese pubbliche, specialmente in relazione alle opere per le Olimpiadi Invernali del 2026. La sentenza ha imposto all’amministrazione comunale di fornire documentazione sui costi extra sostenuti per il Pala Santa Giulia e il Villaggio Olimpico, un tema che ha catturato l’attenzione di media e cittadini.

I fatti

Duccio Facchini, direttore di Altreconomia, ha commentato la sentenza del Tar affermando che essa riafferma un principio fondamentale: l’accesso civico non è solo un diritto per i giornalisti, ma per ogni cittadino. Facchini, che aveva richiesto informazioni dettagliate sui costi aggiuntivi delle due opere, ha sottolineato l’importanza di conoscere non solo il valore finale, ma anche come si è giunti a tale somma, attraverso documenti e comunicazioni ufficiali.

Le risposte negate dal Comune

Nonostante le ripetute richieste, il Comune di Milano aveva inizialmente negato l’accesso ai documenti, giustificando il rifiuto con preoccupazioni relative alla riuscita dell’evento olimpico. Secondo il Comune, la divulgazione di tali informazioni avrebbe potuto compromettere l’organizzazione dei Giochi. Questa affermazione è stata duramente criticata da Facchini, che ha evidenziato come la trasparenza dovrebbe essere un requisito indispensabile nella gestione di eventi di tale rilevanza.

Le reazioni politiche

La questione ha attirato l’attenzione anche dei rappresentanti politici. Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, membri del partito Verde, hanno espresso la loro determinazione a ottenere chiarimenti dal Comune. Hanno annunciato la loro intenzione di convocare una commissione per interrogare i dirigenti comunali e i rappresentanti delle società coinvolte, Coima e Evd, riguardo ai fondi pubblici richiesti per le opere private. Questa iniziativa mira a garantire che i cittadini siano informati sui dettagli delle spese pubbliche e sull’eventuale utilizzo di fondi pubblici per scopi privati.

Le promesse di trasparenza

Gorini e Cucchiara hanno messo in evidenza la narrazione secondo cui le Olimpiadi di Milano sarebbero a costo zero per i cittadini. Tuttavia, con l’emergere di queste nuove informazioni, si è compreso che questa affermazione non corrisponde alla realtà. Le istituzioni, a tutti i livelli, sembrano mostrare una vulnerabilità preoccupante di fronte agli interessi privati, suscitando dubbi sulla gestione finanziaria delle opere olimpiche.

La questione dell’opinione pubblica

Laura Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ha rincarato la dose, sostenendo che la scelta del Comune di negare l’accesso agli atti non solo è stata errata, ma ha anche ignorato l’importanza della materia per il pubblico. Secondo Zanella, la questione degli extra costi deve essere trattata con la massima trasparenza, poiché si tratta di risorse pubbliche e di un argomento che riguarda direttamente i cittadini.

La decisione del Tar di Milano rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza amministrativa. La richiesta di accesso agli atti non è solo una questione di diritto, ma un elemento chiave per garantire che le istituzioni pubbliche rendano conto delle proprie azioni e decisioni ai cittadini. Questa sentenza potrebbe fungere da catalizzatore per un cambiamento culturale verso una gestione più aperta e responsabile delle risorse pubbliche.

Scritto da AiAdhubMedia

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