Il dibattito sulla didattica a distanza durante le Olimpiadi di Milano-Cortina

Scopri le polemiche sulla didattica a distanza nelle scuole durante le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Nel contesto delle imminenti Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, la questione della didattica a distanza nelle scuole superiori della provincia di Sondrio sta sollevando forti polemiche. Il Partito Democratico della provincia ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo alla decisione di ricorrere a questa modalità educativa, sottolineando le responsabilità politiche di Regione Lombardia e i potenziali danni per il diritto all’istruzione degli studenti.

Le dichiarazioni del Partito Democratico

Il 13 maggio scorso, l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) ha diffuso un comunicato che prometteva di garantire l’attività scolastica durante i Giochi, programmati dal 6 al 22 febbraio 2026. Tuttavia, il Pd ha evidenziato che, per gli studenti delle scuole secondarie, le soluzioni sarebbero state individualizzate: si prevedono lezioni in presenza o a distanza, a seconda della possibilità di raggiungere l’istituto scolastico. I dirigenti scolastici dovranno seguire indicazioni specifiche, distinguendo tra istituti facilmente raggiungibili e quelli situati vicino agli impianti olimpici, per i quali sarà possibile attivare la didattica a distanza se gli studenti non potranno recarsi a scuola.

Le preoccupazioni sui diritti allo studio

Secondo il Pd, queste soluzioni, lungi dall’essere efficaci, potrebbero compromettere seriamente il diritto allo studio. Michele Iannotti, segretario provinciale del partito, ha sottolineato che, sebbene l’evento olimpico sia di grande importanza per il territorio, le scuole non dovrebbero subire le conseguenze della disorganizzazione regionale. Il sistema di trasporto ferroviario, sempre più inaffidabile, complica ulteriormente la situazione, creando disagi quotidiani per studenti e personale scolastico.

Le esperienze pregresse della didattica a distanza

Le esperienze passate con la didattica a distanza, in particolare durante la pandemia da Covid-19, hanno mostrato chiaramente come questa modalità possa influire negativamente sul livello formativo, specialmente per gli studenti più vulnerabili. Daria Cornaggia, membro della direzione provinciale del Pd, ha evidenziato che i ragazzi che necessitano di supporto specifico o che affrontano disturbi dell’apprendimento hanno subito in modo particolare le conseguenze della DAD.

Le disuguaglianze amplificate dalla DAD

Giovanna Sciaresa, referente del gruppo scuola del Pd provinciale, ha rimarcato come la didattica a distanza possa aggravare le disuguaglianze esistenti nel sistema educativo. È inaccettabile, secondo il Pd, che la Regione Lombardia possa pensare di trasferire i problemi irrisolti sulle scuole, penalizzando così gli studenti più deboli. Inoltre, esistono preoccupazioni per gli istituti che risultano raggiungibili a piedi per gli studenti, ma non per il personale scolastico, costretto a usare mezzi pubblici che potrebbero non funzionare regolarmente.

Critiche alla gestione regionale

Sabrina Andreoli, componente del gruppo scuola del Pd provinciale, ha concluso con una critica netta alla gestione della Regione. Ha parlato di un’ulteriore dimostrazione di incapacità e pressapochismo, evidenziando come le famiglie e le scuole continuino a subire le conseguenze di una linea politica regionale inadeguata. La disorganizzazione della Regione, secondo Andreoli, non solo mette a rischio il diritto allo studio, ma crea anche un clima di incertezza e disagio in un momento che dovrebbe essere celebrativo per il territorio.

Implicazioni future per il sistema educativo

La questione della didattica a distanza durante le Olimpiadi non è solo un tema di attualità, ma solleva interrogativi più ampi sulle politiche educative e sulla gestione delle emergenze. Se la Regione non trova soluzioni adeguate per garantire un’istruzione di qualità, si rischia di compromettere il futuro di una generazione di studenti. Con le Olimpiadi alle porte, è fondamentale che le istituzioni locali e regionali collaborino per trovare soluzioni che non solo garantiscano la sicurezza durante l’evento, ma che rispettino anche il diritto all’istruzione, fondamentale per ogni giovane.

Scritto da AiAdhubMedia

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