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Il 11 novembre 2026, si è svolta una conferenza stampa incentrata sui XXXVII Giochi Nazionali Invernali Special Olympics che si terranno a Ovindoli dal 2 al 6 marzo. Questa manifestazione segna un traguardo significativo, in quanto per la prima volta i Giochi si svolgeranno nel centro-sud Italia, non solo come un evento sportivo, ma come un’importante iniziativa di inclusione sociale.
Ovindoli accoglierà più di 500 atleti, sia con che senza disabilità intellettive, che si cimenteranno in diverse discipline come sci alpino, sci nordico, corsa con le racchette da neve e snowboard. L’evento coinvolgerà anche famiglie, tecnici e volontari, creando un’atmosfera di condivisione e comunità.
Un evento che promuove l’inclusione
La conferenza di presentazione ha iniziato con un tributo ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics di Torino 2025, un evento che ha avuto un impatto significativo su Special Olympics Italia, avviando un percorso di crescita e visibilità per l’inclusione sociale. I Giochi di Ovindoli si pongono come continuazione di questo percorso, offrendo un’importante piattaforma per sensibilizzare il pubblico e combattere contro ogni forma di pregiudizio.
Le parole degli atleti
Demetra Emanuele, un’atleta Special Olympics, ha condiviso la sua visione: “Per me, lo sport non è solo un’attività fisica, ma un modo per crescere, imparare e costruire amicizie. Questo evento è un’opportunità per noi atleti di mostrare le nostre capacità e di essere riconosciuti come persone talentuose.” La sua testimonianza sottolinea come lo sport possa rappresentare un mezzo per superare limiti e pregiudizi.
Marco Parisse, altro atleta coinvolto, ha raccontato il suo percorso: “Dopo essermi trasferito a L’Aquila, ho trovato una nuova famiglia in Special Olympics, dove ho scoperto amicizie e supporto. Lo sport mi ha reso felice e mi ha aiutato a superare le difficoltà, dimostrando che la disabilità non è un ostacolo ma un’opportunità per affrontare nuove sfide.”
Il supporto delle istituzioni
Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo, ha espresso il suo entusiasmo: “Accogliere i Giochi Nazionali Invernali Special Olympics è un grande onore per la nostra regione. Questo evento è molto più di una competizione sportiva; è un messaggio di inclusione e dignità, che unisce le persone e promuove valori fondamentali di equità e solidarietà.” Durante l’evento, più di 500 atleti gareggeranno insieme, dimostrando che le abilità e i talenti brillano al di sopra di ogni disabilità.
Messaggi di incoraggiamento
Il Ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, ha inviato un messaggio di sostegno, congratulandosi con Special Olympics per aver scelto l’Abruzzo come sede di questa manifestazione. Ha sottolineato l’importanza di apprezzare ogni atleta, evidenziando il sacrificio delle famiglie e l’emozione che si vivrà durante le competizioni.
Angelo Ciminelli, Sindaco di Ovindoli, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di ospitare questo evento e lavoriamo sodo per garantire che tutti si sentano benvenuti. Insieme alle istituzioni, stiamo facendo del nostro meglio per rendere questi Giochi indimenticabili e significativi.”
Il valore educativo dello sport
La presenza di studenti della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi dell’Aquila e delle scuole superiori locali dimostra l’impegno delle nuove generazioni verso una cultura inclusiva. Special Olympics non si limita a promuovere eventi sportivi, ma incentiva anche valori educativi e sociali che possono influenzare positivamente la vita quotidiana.
Le competizioni seguiranno il modello dello Sport Unificato, dove atleti con e senza disabilità intellettive gareggeranno nella stessa squadra. Questo approccio mira a cambiare la percezione delle disabilità, promuovendo la coesione e il rispetto reciproco attraverso la condivisione delle esperienze sportive.
Ovindoli accoglierà più di 500 atleti, sia con che senza disabilità intellettive, che si cimenteranno in diverse discipline come sci alpino, sci nordico, corsa con le racchette da neve e snowboard. L’evento coinvolgerà anche famiglie, tecnici e volontari, creando un’atmosfera di condivisione e comunità.0