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In una serata incantevole di ottobre, il ristorante Mistral, situato nel lussuoso Grand Hotel Villa Serbelloni a Bellagio, ha accolto un evento gastronomico di straordinaria importanza. Il tema della serata, “Il Lago incontra la Montagna”, ha dato vita a una cena eccezionale, frutto della collaborazione tra due chef di grande prestigio: Ettore Bocchia, chef resident, e Alessandro Gilmozzi, ospite d’onore. Insieme hanno creato un menù che ha saputo fondere sapientemente le tradizioni culinarie dei due ambienti, dando vita a un viaggio sensoriale tra acqua e roccia.
I protagonisti della serata
Ettore Bocchia, originario di Parma, ha dedicato oltre trent’anni alla cucina del Mistral, sviluppando una filosofia culinaria raffinata e classica. La sua attenzione si concentra sulla selezione dei migliori ingredienti e sulla ricerca scientifica, per garantire l’integrità e la qualità di ogni piatto. Dall’altro lato, Alessandro Gilmozzi, che celebra 35 anni di carriera con il suo ristorante El Molin a Cavalese, rappresenta una visione della cucina montanara, genuina e ricca di sapori terrosi, unendo la tradizione alpina a una proposta contemporanea.
La serata ha presentato un menù in grado di esaltare le peculiarità di entrambi gli chef. La cena è iniziata con un Benvenuto della Cucina di Bocchia, che ha introdotto gli ospiti ai sapori del Lago di Como, proponendo una polenta arrostita con gambero di fiume e un gel al carpione. Successivamente, la delicatezza della crema di riso ha anticipato un persico alla milanese, accompagnato da un olio al missoltino e limone, creando una vera esplosione di freschezza.
Il dialogo tra ingredienti
Alla forza dei piatti di Bocchia, Gilmozzi ha risposto con una proposta montanara. Ha presentato un pane di sussistenza con speck Riserva Personale e una creazione audace che includeva robiola di montagna, uova di trota e cenere di pigna fermentata, elementi che raccontano l’essenza dei territori alpini. Le pietanze sono proseguite con un royale di porro e un’insalatina di granchio della Kamchatka, un piatto che ha messo in luce la sofisticatezza della cucina di Bocchia.
Un crescendo di sapori
Il menù è proseguito con gli spiralotti monograno Felicetti di Gilmozzi, abbinati a lepre e verbena. Questo piatto ha portato in tavola un equilibrio perfetto tra essenzialità e complessità. La cena ha visto alternarsi le creazioni dei due chef, culminando nel cappon magro di lago in brodo di Bocchia, seguito dalla radice di prezzemolo di Gilmozzi. Un viaggio che ha attraversato sapori e tradizioni diverse.
Il dolce finale
La serata si è conclusa con un dessert realizzato dal pastry chef Manuel Ferrari. Il gin tonic del lago, preparato con azoto liquido, ha sorpreso gli ospiti. La miascia del Lago di Como ha rappresentato un dolce omaggio alla tradizione culinaria locale. Ogni portata ha dimostrato come la creatività culinaria possa unire radici e innovazione, celebrando le eccellenze delle rispettive terre.
Questo evento segna un primo passo in un percorso che proseguirà il 18 dicembre con una nuova tappa al ristorante El Molin, offrendo l’opportunità di rinnovare il dialogo gastronomico tra lago e montagna.