Fuoripista: Esplorando il Connubio tra Sport e Arte in una Mostra Innovativa

Fuoripista: una mostra innovativa che trasforma la percezione dello sport attraverso l'arte, in vista delle Olimpiadi 2026. Scopri un'esperienza unica che unisce creatività e performance sportiva, anticipando l'emozione dei giochi olimpici.

In un periodo in cui il mondo dello sport è caratterizzato da una narrazione prevalentemente performativa e maschile, la mostra Fuoripista, allestita da gres art 671 a Bergamo, offre un’interpretazione innovativa e profonda. Inaugurata in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, questa esposizione si propone di riconsiderare il legame tra sport e arte, attraversando epoche e discipline diverse.

Una nuova prospettiva sull’arte olimpica

La mostra, che rimarrà aperta fino all’8 febbraio 2026, si articola in cinque sezioni, ciascuna rappresentante un anello olimpico. La prima sezione è dedicata alla storia dei Giochi e al loro legame con l’arte. Tra i pezzi di spicco si trova la scultura della pattinatrice di bronzo realizzata da Troubetzkoy, vincitrice alle Olimpiadi di Stoccolma nel 1912, periodo in cui le arti erano parte integrante delle competizioni olimpiche. Un altro pezzo significativo è il poster di Marino Marini per le Olimpiadi di Monaco del 1972, un evento che vide il coinvolgimento di artisti di fama come Hockney.

Innovazione e tradizione artistica

Il terzo pezzo della sezione è un progetto dello Studio Folder, che crea trottole di pattinaggio basate sui dati delle prime Olimpiadi invernali del 1924 fino a quelle più recenti. Questo lavoro riflette l’evoluzione dello sport, analizzando l’aumento di partecipanti, discipline e venue, nonché le variazioni climatiche che influenzano le competizioni.

Il dialogo tra sport e territorio

Un altro fulcro della mostra è rappresentato dalle micro-storie, che offrono uno sguardo intimo e personale su sportivi provenienti da culture diverse. Erica Petrillo, co-curatrice della mostra, sottolinea come queste narrazioni “invisibili” possano mettere in luce prospettive lontane da quelle occidentali. Tra gli esempi, gli sciatori afghani e le cholitas escaladoras della Bolivia sfidano le convenzioni tradizionali dello sport.

Le sfide ambientali

La mostra non si limita a celebrare il gesto atletico, ma affronta anche temi di grande attualità, come il cambiamento climatico. Nelle sezioni successive, viene esplorata l’importanza della neve e la sua evoluzione nel tempo, dal periodo romantico fino agli ambienti artificiali. L’opera di Laura Millard, che ritrae la danza sul ghiaccio, si interseca con un video di Ise Chonosuke dedicato a Ukichiro Nakaya, il primo a classificare i fiocchi di neve e a sviluppare la neve artificiale.

Un’analisi critica e onesta

La mostra presenta opere che evidenziano la scarsità della neve autentica, tra cui quelle di Brueghel il Giovane e Vittore Grubicy De Dragon, fino ad arrivare alle immagini desolanti di Andreas Gursky. L’esposizione culmina in un’analisi approfondita sul futuro degli sport invernali e sull’impatto del riscaldamento globale, con riferimenti ai moderni impianti indoor e alla crescente digitalizzazione del paesaggio invernale.

Fuoripista si configura come un’importante riflessione sull’intersezione tra sport, arte e ambiente, offrendo una visione fresca e critica in vista delle Olimpiadi. Questo spazio espositivo non solo celebra l’atletismo, ma invita anche a un dialogo più ampio sulle sfide contemporanee che coinvolgono il nostro pianeta.

Scritto da AiAdhubMedia

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