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Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, emergono nuove preoccupazioni legate all’Arena di Santa Giulia. Dopo i ritardi nella costruzione, si aggiunge un ulteriore campanello d’allarme: la pista da hockey non rispetterebbe le dimensioni standard stabilite dalla NHL, la lega di hockey professionistica più importante al mondo.
Le segnalazioni sono arrivate da fonti statunitensi come The Athletic e ESPN, che hanno definito la situazione “incomprensibile”, considerando che mancano meno di due mesi all’arrivo dei campioni NHL. Questi eventi non solo mettono in discussione l’accoglienza riservata a uno sport molto amato in America, ma sollevano anche dubbi sulla capacità organizzativa dell’evento.
Le dimensioni della pista: un problema reale
Secondo le informazioni diffuse, la pista approvata dall’IIHF (Federazione internazionale di hockey su ghiaccio) misura circa 196,85 piedi, ovvero 59,99 metri, rispetto ai 200 piedi (60,96 metri) richiesti dalla NHL. Questa differenza, sebbene sembri marginale, è interpretata negli Stati Uniti come un chiaro segnale di disinteresse nei confronti della disciplina. Il hockey su ghiaccio è tradizionalmente considerato lo sport di punta delle Olimpiadi invernali in Nord America, e tale situazione non è certo quella che ci si aspettava.
Accordi e aspettative
Per comprendere meglio il contesto, è importante ricordare che i giocatori NHL non partecipano alle Olimpiadi dal 2014. La loro presenza a Milano-Cortina è stata ripristinata dopo lunghe trattative, ma tra le condizioni imposte dalla lega c’era anche l’aspettativa di avere una pista che rispettasse i loro standard. Tuttavia, non si è tenuto conto che le normative internazionali prevedono misure leggermente diverse, creando così un conflitto di interpretazioni.
In questo senso, la rabbia di Pete DeBoer, assistente allenatore della Nazionale canadese, è esplicativa. In un’intervista ha dichiarato: “Non riesco a capire come sia possibile che la superficie del ghiaccio sia più piccola rispetto agli standard NHL di circa 90 o 120 centimetri”. Le sue parole evidenziano la frustrazione che si percepisce in merito a questa situazione.
Problemi strutturali e logistici
Non è solo la dimensione della pista a preoccupare. L’Arena di Santa Giulia, concepita inizialmente come un luogo per concerti, non ha mai ospitato eventi di hockey. La prima prova ufficiale della struttura è programmata per gennaio, a sole settimane dall’inizio dei Giochi. Questa tempistica solleva interrogativi significativi sulla capacità di testare adeguatamente l’impianto prima dell’evento.
Criticità visive e trasporti
A complicare ulteriormente la situazione ci sono problemi di visibilità, già segnalati dalla commissione Impianti sportivi del CONI. Per consentire lo svolgimento delle partite olimpiche, è stata concessa una deroga alle normative, ma questa non sarà applicabile in futuro. Una volta conclusi i Giochi, l’arena non sarà più utilizzata per eventi su ghiaccio, limitando ulteriormente la sua utilità.
Le difficoltà non finiscono qui. Anche i lavori di infrastruttura esterna mostrano ritardi. La nuova linea tramviaria, fondamentale per garantire l’accesso al pubblico, non sarà pronta in tempo, costringendo gli spettatori a utilizzare mezzi alternativi come autobus sostitutivi.
Attualmente, non ci sono segnalazioni di un possibile ritiro degli atleti NHL dai giochi, ma secondo alcune fonti, ci sarebbe stata una preferenza per l’Inalpi Arena di Torino, una struttura con una storia consolidata e già utilizzata durante i Giochi del 2006. Questo confronto rappresenta un smacco per la città di Milano e per l’immagine delle Olimpiadi invernali.
Preoccupazioni future
La situazione dell’Arena di Santa Giulia è diventata un tema di discussione internazionale, con i media statunitensi che mettono in evidenza le lacune organizzative di Milano-Cortina. Le preoccupazioni riguardano non solo la dimensione della pista, ma anche la capacità di offrire un evento di alta qualità per gli atleti e il pubblico. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative sul successo dell’evento olimpico e sull’immagine del sistema sportivo italiano.