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Il ciclocross sta guadagnando sempre più attenzione nel contesto olimpico, con l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) che si impegna per il suo inserimento nel programma dei Giochi invernali. Questa iniziativa potrebbe concretizzarsi già nella prossima edizione, prevista per il 2030, nelle splendide Alpi francesi. La proposta non è isolata: l’UCI ha trovato un alleato nel mondo dell’atletica leggera, lavorando per includere anche la corsa campestre.
Nonostante l’entusiasmo, il percorso non si presenta semplice. Le federazioni che governano gli sport invernali, focalizzati su neve e ghiaccio, mostrano una certa resistenza a questa espansione che includerebbe discipline tradizionalmente estive. Tuttavia, le trattative continuano e l’UCI è determinata a trasformare questa visione in realtà.
Il ruolo degli atleti e le aspettative future
Peter van den Abeel, dirigente UCI e responsabile sportivo dell’organizzazione, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sull’argomento. In un’intervista con NOS, ha rivelato di aver discusso dell’argomento con noti ciclisti, tra cui Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel. Tutti hanno espresso entusiasmo per la proposta, riconoscendo il valore del ciclocross come un importante strumento di apprendimento per gli atleti. “Il ciclocross è spesso sottovalutato, ma offre una notevole esperienza che arricchisce le competenze degli sportivi”, ha affermato van den Abeel.
Creazione di un video promozionale
In un tentativo di rafforzare la propria posizione, l’UCI ha chiesto a Pogacar, van der Poel e ad altri campioni di realizzare un video da inviare al Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Questo materiale audiovisivo potrebbe rivelarsi cruciale in vista della riunione del Comitato Esecutivo del CIO, fissata per febbraio, dove si discuterà l’inclusione di ciclocross e corsa campestre nel programma olimpico.
Resistenza da parte delle federazioni invernali
Uno dei principali ostacoli che l’UCI deve affrontare è la resistenza della Federazione Internazionale Sci (FIS), che comprende una vasta gamma di discipline invernali come sci alpino e snowboard. Van den Abeel ha riconosciuto la posizione della FIS, notando che, sebbene il ciclocross non si svolga su neve o ghiaccio, esso rientra nel periodo invernale. “Siamo uno sport tipicamente invernale, e su questo fondiamo la nostra argomentazione”, ha spiegato.
Il supporto dalla federazione ciclistica olandese
La spinta per l’inclusione del ciclocross si sta facendo sentire anche nei Paesi Bassi, dove la federazione ciclistica nazionale sostiene fermamente la causa. Wilbert Broekhuizen, direttore tecnico della KNWU, ha sottolineato come il ciclocross possa attrarre un vasto pubblico, contribuendo così a una maggiore diversità sportiva. “Il ciclocross è un’ottima opportunità per coinvolgere i giovani e promuovere l’uso della bicicletta anche durante l’inverno. Dovremmo abbracciare sport che offrono esperienze significative”, ha commentato Broekhuizen.
L’inserimento del ciclocross e della corsa campestre nelle Olimpiadi Invernali del 2030 rappresenta una sfida significativa per l’UCI, ma anche un’opportunità per evolvere e arricchire il panorama sportivo invernale. La strada è lunga, ma con il supporto degli atleti e delle federazioni, il sogno di vedere il ciclocross alle Olimpiadi potrebbe diventare realtà.