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Le Olimpiadi invernali del 2026 si stanno avvicinando, portando con sé le numerose opere infrastrutturali necessarie per ospitare questo importante evento sportivo. Tra queste, la cabinovia Apollonio-Socrepes, situata a Cortina d’Ampezzo, sta attirando particolare attenzione per le sue complessità e i ritardi che la caratterizzano.
Il cantiere di questo impianto si trova in una zona nota per la sua instabilità geologica, il che ha portato a molteplici intoppi burocratici e a una serie di ricorsi che hanno rallentato il progresso dei lavori.
La cabinovia Apollonio-Socrepes: un progetto ambizioso
Questa cabinovia è fondamentale per collegare Cortina con la pista delle Tofane, dove si svolgeranno le gare di sci alpino femminile. Sebbene inizialmente non fosse prevista una conclusione entro l’inizio delle Olimpiadi, recenti dichiarazioni da parte di funzionari governativi hanno suscitato un certo ottimismo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, e il commissario straordinario per le opere olimpiche, Fabio Massimo Saldini, hanno espresso fiducia nel completamento dell’impianto prima del 6 febbraio 2026.
Problemi tecnici e autorizzazioni mancanti
Tuttavia, nonostante queste affermazioni, restano molte incognite. A settembre, una frana ha causato ritardi significativi e l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza dei Trasporti (Ansfisa) ha evidenziato criticità nel progetto. Sebbene sia stato dato un nulla osta tecnico, ci sono ancora documenti e certificazioni di sicurezza da ottenere, il che rende il futuro dell’opera incerto.
Inoltre, la Regione Veneto non ha ancora rilasciato un parere di compatibilità riguardo a frane e valanghe, essenziale per garantire la sicurezza dell’impianto. Questo vuoto normativo è dovuto al fatto che gli uffici competenti non hanno ricevuto il progetto esecutivo definitivo.
Avanzamento dei lavori e gestione del cantiere
Il progetto della cabinovia prevede l’installazione di dieci piloni e tre stazioni, con una capacità di trasporto di 2.400 persone all’ora, grazie a 50 cabine da dieci posti. La costruzione del cantiere è iniziata a luglio, dopo un lungo processo di appalto che ha visto inizialmente la mancanza di imprese disposte a partecipare.
Per superare le difficoltà, Saldini ha adottato la procedura negoziata, contattando direttamente aziende costruttrici. Questo ha portato all’assegnazione dei lavori a un consorzio di tre aziende, che hanno dovuto affrontare un aumento dei costi, portando il budget a circa 35 milioni di euro.
Nuove nomine e prospettive future
Per accelerare i lavori, è stato nominato un nuovo direttore dei lavori, Michele Titton, noto per la sua esperienza nella costruzione di impianti olimpici. In una recente intervista, Titton ha espresso fiducia nella possibilità di completare la cabinovia nei tempi previsti, nonostante le difficoltà burocratiche e tecniche. Recentemente, il Tribunale Amministrativo Regionale ha anche respinto un ricorso di cittadini locali contro la realizzazione dell’opera, aprendo la strada all’avanzamento del progetto.
La cabinovia Apollonio-Socrepes rappresenta un tassello cruciale per le Olimpiadi invernali di Cortina 2026. Tuttavia, le sfide burocratiche e le incertezze geologiche pongono interrogativi sulla sua effettiva realizzazione in tempo per l’evento. Resta da vedere se le promesse di completamento saranno mantenute e se l’area potrà garantirne la sicurezza.