Bormio lancia un allerta: attività a rischio durante le Olimpiadi Invernali 2026

Le attività di Bormio affrontano sfide significative a causa delle Olimpiadi Invernali 2026 e richiedono supporto alle istituzioni locali e nazionali.

Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali del 2026, il clima di entusiasmo che circonda questo evento sportivo si scontra con le preoccupazioni sollevate dalle attività economiche di Bormio. In particolare, dieci strutture ricettive e di servizio hanno lanciato un accorato appello al governo regionale, evidenziando come le decisioni relative all’organizzazione delle gare possano avere effetti devastanti sul loro futuro.

I rischi per le attività economiche

Le attività di Bormio, tra cui hotel, ristoranti e scuole di sci, si trovano ad affrontare una situazione precaria. Secondo un comunicato congiunto, le strutture come Chalet La Rocca e Hotel Girasole 2000 temono di diventare inaccessibili durante le settimane clou degli eventi olimpici. Questo rappresenta una vera e propria chiusura forzata nel periodo più critico della stagione invernale, aggravata dalle difficoltà già vissute a causa dei cantieri attivi nella zona.

Una situazione insostenibile

In un contesto già segnato da una convivenza logorante con i lavori in corso, gli imprenditori lamentano la mancanza di un piano operativo in grado di attenuare l’impatto economico e organizzativo sulle loro attività. Nonostante numerosi incontri e discussioni avvenuti negli ultimi due anni con gli enti competenti, le promesse fatte non si sono tradotte in azioni concrete, lasciando molte strutture in uno stato di incertezza.

Richieste urgenti alle istituzioni

Le dieci strutture, tra cui il Ristorante I Laghetti e il Noleggio Gallo Cedrone, si sono unite per chiedere un intervento tempestivo da parte della Regione Lombardia e del presidente Attilio Fontana. Le loro richieste includono un supporto economico immediato per compensare le perdite di fatturato e garantire la continuità delle attività e dei posti di lavoro. Senza un intervento deciso, avvertono, si rischia di compromettere la sopravvivenza stessa delle loro attività.

Le conseguenze sul lavoro

La chiusura forzata durante un periodo cruciale non solo incide sulle finanze delle strutture, ma mette anche a repentaglio i posti di lavoro dei loro dipendenti. Gli imprenditori di Bormio sottolineano che la mancanza di chiarezza sulla gestione delle Olimpiadi e le conseguenti restrizioni rendono impossibile pianificare l’attività lavorativa, negando di fatto il diritto al lavoro per molti. La situazione è aggravata dall’assenza di strumenti di sostegno adeguati per affrontare una crisi così grave.

Un appello che risuona oltre Bormio

Questa situazione non è un caso isolato. Anche a Cortina d’Ampezzo, i gestori di alcune attività economiche hanno espresso preoccupazioni simili riguardo le ripercussioni delle Olimpiadi sulle loro operazioni. Le problematiche sollevate dagli imprenditori di Bormio trovano eco in altre località montane che ospiteranno eventi olimpici, creando un quadro complesso di sfide economiche.

Le attività di Bormio si trovano in una posizione vulnerabile, con la necessità di un sostegno concreto da parte delle istituzioni. Con l’imminente svolgimento delle Olimpiadi invernali, è fondamentale che le autorità locali e regionali ascoltino le richieste di aiuto e stabiliscano un piano operativo che garantisca la continuità delle attività economiche senza compromettere l’importanza di questo evento sportivo.

Scritto da AiAdhubMedia

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