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In vista delle Olimpiadi invernali 2026, Milano ha annunciato un aumento della tassa di soggiorno, suscitando polemiche tra i cittadini e gli operatori turistici. A partire dal primo gennaio 2026, il nuovo schema tariffario stabilisce che le strutture alberghiere di fascia alta dovranno applicare una tassa di 10 euro a notte. Questa misura, approvata dalla giunta comunale, riporta l’attenzione sulle strategie di accoglienza turistica della città e sulla necessità di adeguarsi agli standard internazionali in vista dell’importante evento sportivo.
Nuove tariffe per le strutture ricettive
La rimodulazione delle tariffe interesserà diverse categorie di ospitalità. Negli hotel a quattro e cinque stelle, gli ospiti dovranno corrispondere un importo di 10 euro per notte, mentre nelle strutture a tre stelle la cifra scenderà a 7,4 euro. Le sistemazioni di categoria inferiore, come gli alberghi a due stelle e a una stella, presenteranno tariffe rispettivamente di 5 euro e 4 euro a notte. Anche le sistemazioni extralberghiere subiranno un impatto significativo, con le case vacanze e i bed and breakfast che applicheranno una tassa di 9,5 euro.
Impatto economico e preoccupazioni
Questa decisione si colloca in un momento cruciale per la città, che si prepara ad ospitare eventi di grande importanza legati ai Giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina. Il decreto legge del 29 ottobre 2025 consente ai comuni di aumentare la tassa di soggiorno fino a 5 euro per notte, con l’obiettivo di gestire l’aumento dei flussi turistici e della domanda di servizi pubblici durante il periodo olimpico. Tuttavia, numerosi operatori del settore manifestano forti preoccupazioni in merito alle conseguenze di tale incremento.
Reazioni del settore turistico
Il presidente di Federalberghi Milano, Maurizio Naro, ha evidenziato come questa misura possa compromettere gli sforzi compiuti negli ultimi venticinque anni per posizionare Milano come capitale del turismo congressuale. Secondo Naro, l’aumento della tassa frena il settore del turismo d’affari, essenziale per l’economia della città. Milano è una meta non solo per il turismo leisure, ma anche per quello business, ha dichiarato, sottolineando la necessità di considerare esenzioni per il turismo congressuale.
Il punto di vista delle strutture extralberghiere
Le strutture extralberghiere manifestano preoccupazioni riguardo all’aumento della tassa. Francesco Zorgno, presidente di Rescasa Lombardia, ha definito l’incremento della tariffa come “un provvedimento grave”. Con una tariffa di 9,5 euro per le case vacanze e affitti brevi, Zorgno avverte che tale misura potrebbe compromettere la capacità ricettiva di Milano e alterare le abitudini dei turisti. “Ci aspettiamo una diminuzione delle prenotazioni, con un turismo mordi e fuggi”, ha affermato, descrivendo la decisione come una scelta miope dal punto di vista economico.
Gestione delle entrate e utilizzo dei fondi
Il nuovo sistema di tassazione stabilisce che il 50% delle entrate generate dalla tassa di soggiorno rimanga nelle casse comunali. Queste somme saranno destinate a interventi di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, nonché a supporto delle strutture ricettive. L’altra metà sarà indirizzata verso il bilancio statale, specificamente per finanziare le attività legate all’organizzazione dei Giochi olimpici.
Questa ripartizione mira a equilibrare le esigenze delle amministrazioni locali con quelle delle istituzioni nazionali coinvolte nell’evento. Sebbene l’aumento della tassa sia temporaneo e limitato al solo anno olimpico, rappresenta un test cruciale per la città e i suoi operatori turistici, i quali auspicano di non subire un impatto negativo sulla loro attività.